Raccontaci chi sei, le tue esperienze e come hai conosciuto questa Accademia
Cresciuta nella campagna Emiliana tra natura, animali e storie, ho avuto fin da piccola un immenso amore per il genere fantasy che, crescendo, non ha fatto altro che aumentare. Ispirata dalla moda storica e dai racconti, nelle mie illustrazioni amo rappresentare mondi lontani di cavalieri, principesse, amori e complotti. Ho iniziato a disegnare per potermi inserire nelle mie storie preferite, e presto ho iniziato a creare le mie. Una volta resosi conto che disegnare poteva essere un lavoro, mi è stato chiaro fin da subito che era quello che volevo fare, e ho quindi iniziato a informarmi su come poter raggiungere quest’obiettivo. Ho conosciuto l’Accademia NEMO un po’ per caso, tramite passaparola, e ho quindi deciso di iscrivermi. Nella vita, spero di poter raccontare (e disegnare) storie che facciano sognare gli altri.
Hai appena concluso il terzo anno del corso di E-Design / Illustrazione, ci puoi raccontare la tua esperienza in Accademia?
Il mio tempo in Accademia è stato sicuramente formativo. Ho avuto modo di rapportarmi con vari insegnanti e ricevere feedback diversi, ho potuto sperimentare vari stili e metodi di illustrazione, ma la parte che è stata sicuramente più importante è stato il riscontro con i miei compagni di classe, tutti artisti provenienti da percorsi differenti da cui ho appreso molto. Specialmente durante l’ultimo anno, dove i progetti erano più indirizzati alla propria visione e stile personale (al contrario dei primi due anni, che erano più incentrati sulla sperimentazione di stili e metodi diversi), il supporto e feedback dei compagni di classe è stato essenziale per trovare la mia voce artistica, e ho avuto modo di creare amicizie che spero dureranno nel tempo.
Raccontaci qualcosa sul tuo rapporto con gli insegnanti della scuola.
La cosa che ho apprezzato di più riguardo al rapporto con gli insegnanti è stata l’informalità e il mettersi alla pari con gli alunni, sia che si avesse a che fare con insegnanti alle prime armi o con “capostipiti” della scuola. Spesso, infatti, non venivamo trattati come semplici studenti, ma come colleghi alla pari, e la cosa è sicuramente non scontata e anzi, spesso creava un ambiente più professionale e dove si aveva ancor più voglia di mettersi in gioco.
Cosa diresti ai ragazzi che come te vogliono scegliere questa scuola per affrontare il futuro da professionista?
Gli direi che non devono prendere questa scelta alla leggera. Se pensano che basti fare una scuola per diventare bravissimi, si sbagliano di grosso. Forse la scuola può facilitare le cose, ma alla fine quello che conta è il proprio impegno e la voglia di migliorarsi ogni giorno. Inoltre, devono essere pronti a lavorare dentro quello che è un ambiente scolastico: se non si è pronti a ricevere feedback e critiche, a sperimentare e a rapportarsi con compagni di classe più bravi (perché ci sarà sempre quello più bravo di noi) allora forse non sono ancora pronti per iscriversi in Accademia, e piuttosto gli consiglierei di studiare in autonomia finché non sono pronti a mettersi in gioco.
Un ricordo di questa esperienza.
Ce ne sono stati tanti, soddisfazioni personali, critiche che hanno lasciato il segno, piccole vittorie e sconfitte, momenti e persone che hanno fatto la differenza, ma non credo ci sia quel grande ricordo memorabile… più tanti piccoli ricordi che hanno plasmato questi 3 anni.
L’artista che hai conosciuto e che ti ha particolarmente colpito.
Sicuramente, in primis, devo menzionare Isabella Grott, la responsabile del corso di Illustrazione. Non solo un’ottima artista ma, soprattutto, un’insegnante fantastica. Sa essere estremamente professionale e al contempo prende i suoi studenti sotto la sua ala, sempre pronta a spronarli e a indirizzarli sulla giusta strada, ma lasciandogli anche lo spazio per fare errori e imparare da essi, inoltre, è sempre pronta a rispondere a tutte le domande, anche quelle più “scomode” in maniera onesta e informata.
Ho apprezzato molto anche Lucia Andreani, una nuova insegnante che ho avuto modo di conoscere solo per un breve ciclo di lezioni al terzo anno ma che ha dimostrato grande professionalità e competenza, sapendomi indirizzare da subito nella giusta direzione nonostante non avesse avuto modo di assistere al mio percorso.
Perché consiglieresti questa accademia?
Consiglierei un percorso in accademia a chi ha tanta voglia di imparare e di mettersi in gioco, in un ambiente dove è possibile venire a contatto con tanti artisti diversi.
Tre anni in tre parole.
Impegno. Crescita. Sudore.
E ora? (raccontaci come continuerà il tuo sogno).
Al momento, non so con esattezza dove andrò a finire. Ho iniziato a frequentare fiere di settore e a mostrare il mio portfolio, sperando che questo porti presto a risultati. Sicuramente continuerò a studiare in autonomia e, soprattutto, a disegnare e a raccontare le mie storie.
Sara.