Raccontaci chi sei, le tue esperienze e come hai conosciuto questa Accademia
Oh beh, questa non sarà breve ma ci proverò. Per quanto mi ricordo ho sempre disegnato, sin da bambina era un’attività che mi piaceva e che mi permetteva di passare del tempo per conto mio, sempre stata molto introversa. Dopo la maturità mi è capitato per la prima volta di pensare di voler far diventare questa passione qualcosa di più, qualcosa che potesse diventare anche il mio lavoro ed è stata la prima volta che ho incrociato il nome dell’Accademia NEMO, attraverso il sito. Ho da subito avuto l’impressione che potesse essere il posto adatto per me e che mi potesse dare gli strumenti di cui avevo bisogno; purtroppo talvolta altre cose si mettono di mezzo per cui a quel tempo non riuscii ad iscrivermi. All’età di 33 anni mi sono resa conto che quello poteva ancora essere il mio sogno per cui sono tornata all’Accademia e stavolta mi sono iscritta, ed eccomi qua dopo il primo fantastico anno.
Stai per affrontare il secondo anno del corso di Game Art, ci puoi raccontare come ti sei trovata in questo primo anno e cosa hai appreso fino ad ora?
Devo ammettere che ho iniziato con diverse paure ed insicurezze verso quello che poteva essere il mio potenziale, ma durante i corsi penso di aver non solo migliorato le mie capacità, dal momento che ho approcciato molte cose nuove, ma anche di aver acquisito più confidenza.
Cosa diresti ai ragazzi che come te vogliono scegliere questa scuola per affrontare il futuro da professionista?
Vorrei dire semplicemente di perseguire quello che è il loro obiettivo con tutte le loro forze e di non lasciarsi scoraggiare da discorsi datati e preconfezionati su quello che è il lavoro nel mondo artistico; credo ci siano ottime possibilità ancora oggi per chi ha talento e dedizione. Seguire l’istinto sempre e non perdere tempo in cose un cui non credono davvero.
Un ricordo di questa esperienza.
Domanda complessa, ce ne sono davvero una moltitudine; uno dei più cari è sicuramente il primissimo evento. La prima masterclass prima dei corsi a settembre (con il grande Tom Bancroft), mi sembrava di vivere un sogno.
Raccontaci qualcosa sul tuo rapporto con gli altri studenti della tua classe e con gli insegnanti della scuola.
Penso di essere stata molto fortunata, ho trovato una classe veramente fantastica. Oltre ad essere tutti dei talenti eccezionali, sono persone che sono diventate davvero speciali per me, collaboravamo e ci aiutavamo per riuscire a fare tutti il meglio che potevamo rispetto alle consegne. Ogni insegnante è stato prezioso per me, non solo per le conoscenze che mi ha passato ma penso mi abbia fatto crescere e preparare anche per quello che sarà il rapporto con futuri direttori artistici. Questa impostazione dell’Accademia mi piace molto, si percepisce che cercano di dare un’impronta molto professionale e di prepararti a quello che sarà realisticamente il mondo del lavoro in questo settore.
L’artista che hai conosciuto e che ti ha particolarmente colpito.
Inizio col dire che tutte le masterclass sono stata davvero un arricchimento artistico e personale. Se devo menzionare un artista che mi ha colpito e le cui parole rimarranno con me per molto tempo è sicuramente Genndy Tartakovsky; quando ha raccontato dei suoi inizi e di come si sentiva durante i corsi, ho trovato molta affinità con quello che provava e vedere quanto è riuscito a costruire e a dare è stato di grande ispirazione e motivazione, parole a cui ripenserò nei momenti di incertezza.
Perché consiglieresti questa accademia?
Come accennavo prima trovo che l’impostazione dei corsi stessi sia ottima per prepararti alla realtà del lavoro, inoltre penso sia l’ambiente giusto dove far fiorire il proprio talento attraverso diversi stimoli. Penso che oltre alle nozioni oggettive che vengano passate durante le lezioni, riescono a farti credere nelle tue capacità ma anche a darti critiche per farti crescere artisticamente.
Il primo anno in tre parole.
Ricco, divertente e pazzo.
Sappiamo che il tuo talento è stato premiato con una borsa di studio. Cosa significa per te questo riconoscimento?
La vincita… momento piuttosto incredibile, nel senso che non credevo che fosse successo. A parte il valore economico, seppur importante, devo dire che il significato più grande è quello di capire di essere visti e riconosciuti, nella propria dedizione e nel proprio potenziale.
E ora? (raccontateci come continuerà il tuo sogno).
Onestamente non sono una persona a cui piace pensare troppo a come andrà nel futuro, sicuramente metterò il massimo e prenderò tutto quello che posso prendere da questa Accademia e da questa esperienza. Spero davvero che questo diventi il mio quotidiano e la mia professione, però
voglio vivere il momento e costruire altri bellissimi ricordi.